COME RICONOSCERE UN BRAVO PSICOLOGO
Il mio lavoro è fatto di ascolto e sono tante le storie che mi hanno narrato negli anni. Sono laureata in Psicologia dal 1992, quindi da 33 anni e, credetemi, mai come in questi tempi sento racconti di colleghi (Psicologi?) che hanno avuto un impatto negativo nella vita dei loro clienti....
30 anni fa gli Psicologi erano presenti in numero minore, si lavorava su una clientela di nicchia: persone che volevano fare percorsi di scoperta personale. Era raro sentire racconti di Psicologi scorretti, che approfittavano della vulnerabilità altrui. O forse le informazioni circolavano in maniera meno capillare di oggi..... comunque vorrei darvi qualche consiglio per riconoscere un professionista Psicologo/a serio/a.
- generalmente i primi due incontri sono "CONOSCITIVI", si racconta il problema più emergente e durante questo racconto (il cliente parla il terapeuta ascolta) si stabilisce un primo legame tra Psicologo e Cliente che deve essere all'insegna della trasparenza, la sospensione del giudizio, e una dose di affinità elettiva, che.....non ha spiegazioni scientifiche. Quando andiamo da un medico, alcuni di essi ci ispirano fiducia e sicurezza, altri non ci piacciono "a pelle". Se l'affinità è presente e il terapeuta ispira la giusta fiducia si passa alla fase due.
- la fase del contratto terapeutico: consiste nel definire insieme al cliente le ipotesi di "trattamento": su quali temi si andrà a lavorare, con quali tempistiche. Insieme si stabiliscono degli obiettivi della terapia e si può procedere.
- una cosa molto importante è il rispetto che il professionista deve avere per il quadro economico generale del cliente e non proporre tempistiche (sedute 1 o 2 volte alla settimana) inconciliabili con le disponibilità realistiche della persona che chiede aiuto. Ad esempio se si presenta uno studente con un problema di attacchi di panico e la sua famiglia non ha grandi risorse economiche non gli si possono proporre 2 sedute alla settimana per mesi e mesi....
- Io personalmente contratto sempre un inizio di 10 sedute (primi due mesi 1 volta alla settimana, poi si dirada). alla fine delle quali si fa il punto della situazione, una sorta di riepilogo di come sta procedendo la terapia e si ridefinisce, sempre insieme al cliente se continuare o salutarci.
Nel 2025 le psicoterapie infinite (oltre l'anno) non hanno più molta credibilità. il tempo macina le esperienze con tempi rapidissimi, molto più di 30 anni fa e credo che nel presente, e ancor più nel futuro, i percorsi ti psicoterapia debbano essere brevi, strategiche, mirate al problema, con chiarezza di intenti.
Purtroppo molti cosiddetti Psicologi (laureati per sbaglio in psicologia), magari senza volerlo (?) si approfittano della vulnerabilità del cliente e creano come una dipendenza, diventando indispensabili per il cliente. In termini tecnici "manipolano il transfer".
Credetemi uno Psicologo se è bravo e il rapporto è fiduciario, in 10 sedute comprende le possibilità di "guarigione" del cliente . Se il cliente è pronto al cambiamento, questo generalmente si manifesta durate i primi passi della terapia, non dopo 2 anni! la terapia lunga non è detto che sia ciò che serve al cliente, ma sicuramente servirà a riempire le tasche di chi lavora in modo DISONESTO per un mero egoismo economico.
IO MI DISSOCIO DA TALI LAUREATI CHE SI SPACCIANO PER PSICOLOGI E IMBROGLIANO LE PERSONE BISOGNOSE. PER ME ANDREBBERO RADIATI DALL'ALBO!
Commenti
Posta un commento