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COSA FARO' DA GRANDE

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  Nella mia esperienza professionale incontro sempre più ragazzi adolescenti e post- adolescenti che si inceppano nel percorso di crescita personale. Oltre agli storici "massimi sistemi" naturali, che stimolano domande a questa età, tipo; chi sono, cosa voglio fare.... al giorno d'oggi troviamo una più ampia e generalizzata "paura" del futuro. COSA FARO' DA GRANDE? studio? lavoro? vado a vivere da solo? e dove? sono domande implicite al percorso di crescita, tutti noi le abbiamo affrontate, ma oggi i nostri ragazzi vivono questo momento di passaggio con timore, incertezza, perchè la vita adulta è imprigionata in una serie di "pesi" sociali che mettono timore. I ns giovani vedono la nostra fatica a realizzare in nostro quotidiano tra casa, lavoro, famiglia, mutui, genitori da accudire, e "apprendono" la fatica che è l'essere adulti, osservando la società che li circonda. Spesso ci si smarrisce nel domandarsi cosa farò da grande, schiac...

COME RICONOSCERE UN BRAVO PSICOLOGO

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Il mio lavoro è fatto di ascolto e sono tante le storie che mi hanno narrato  negli anni. Sono laureata in Psicologia dal 1992, quindi da 33 anni e, credetemi, mai come in questi tempi sento racconti di colleghi (Psicologi?) che hanno avuto un impatto negativo nella vita dei loro clienti.... 30 anni fa gli Psicologi erano presenti in numero minore, si lavorava su una clientela di nicchia: persone che volevano fare percorsi di scoperta personale. Era raro sentire racconti di Psicologi scorretti, che approfittavano della vulnerabilità altrui. O forse le informazioni circolavano in maniera meno capillare di oggi..... comunque vorrei darvi qualche consiglio per riconoscere un professionista Psicologo/a serio/a. generalmente i primi due incontri sono "CONOSCITIVI", si racconta il problema più emergente e durante questo racconto (il cliente parla il terapeuta ascolta) si stabilisce un primo legame tra Psicologo e Cliente che deve essere all'insegna della trasparenza, la sospens...

ASSERTIVITA'....SAPETE COS'E'? PUO' ESSERE UTILE

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L' assertività è  un area  di comportamento intermedia nel continuum aggressività-passività, si attua attraverso un comportamento partecipe e non in contrapposizione con l’altro L’ assertività  è da intendersi come la capacità di far valere i propri diritti rispettando quelli degli altri, attraverso una comunicazione chiara, diretta e, al tempo stesso, coerente e completa sul piano verbale e non verbale Comportarsi in modo  assertivo  vuol dire bilanciare i bisogni degli altri con i propri; l’ assertività  è quindi la capacità di esprimere i propri sentimenti, di scegliere come comportarsi in un determinato momento/contesto, di difendere i propri diritti, di esprimere un’opinione di disaccordo quando lo si ritiene opportuno, di portare avanti le proprie idee e convinzioni, rispettando, contemporaneamente, quelle degli altri.  Si sente spesso parlare di  assertività  in contrapposizione ad altri termini, ovvero passività e aggressività....

GLI PSICOLOGI NON "CURANO" I MATTI

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  Mi sono laureata nel 1992 e nel '98 ho conseguito la Specializzazione in Psicoterapia relazionale (sistemica). Proprio in quell'anno si istituì, per la prima volta in Italia, l'Albo specialistico per i laureati in Psicologia, equiparando la Psicologia tra LE SCIENZE MEDICHE, al pari dei colleghi medici, con i quali abbiamo in comune ben, e dico ben, 10 anni di percorso accademico: 5 anni il corso di laurea, 1 anno di stage full time (gratuito) presso Servizio Ospedaliero Pubblico (io ho lavorato presso il reparto di Psichiatria dell'Ospedale Sant'Orsola di Bologna), ed infine 4 anni di Scuola di Specialità. Dai 19 ai 29 anni circa ti prepari per conoscere un ambito clinico: l'Ortopedico studia le ossa, il Pediatra studia i bambini e lo Psicologo studia il funzionamento della mente e il comportamento umano. Sono passati 33 anni e il mondo si è trasformato completamente, figuratevi, io ho scritto la tesi di laurea con la macchina da scrivere!!! Oggi viviamo in u...

RELAZIONI TOSSICHE

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IL TUO COMPITO NON E' GUARIRE LE PERSONE/RELAZIONI TOSSICHE. IL TUO COMPITO E' GUARIRE IN TE CIO' CHE TI HA LEGATO A LORO S ono sempre più frequenti  le relazioni sociali e sentimentali basate sulla "dipendenza" dall'altro All’altro viene attribuita un’importanza tale da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni. Tale meccanismo viene perpetuato per evitare di affrontare la paura più grande: la rottura della relazione. È una condizione relazionale negativa, caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, che tende a creare malessere psicologico e/o fisico . La scelta da parte del soggetto dipendente di un partner con determinate caratteristiche non è casuale. Il dipendente ha spesso una percezione di sé come una persona  non meritevole d’amore . Di conseguenza tenderà a scegliere inconsapevolmente partner problematici, evitanti, anaffettivi che andranno a confermare l’immagine negativa che il dipendente ha di sé. La  dipendenz...

L’arrivo dell’autunno rende tutti un po’ più….malinconici.

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    Nei libri di psicologia l’umore grigio di Ottobre viene chiamato: Sindrome da Depressione Autunnale , scaturita da forti cambiamenti climatici ed ambientali. Pertanto, ci troviamo a combattere contro l’insorgere di vari stati d’animo negativi, quali introversione, chiusura in sé stessi, pigrizia, mancanza d’interesse, malinconia, paura della solitudine, stanchezza, irritabilità, sbalzi di umore. Consigli: Prenditi più calma al mattino, Cammina all’aria aperta, Prendi un caffè con un amico, Ritaglia del tempo per te stesso e coltiva interessi……………. e cerca di sorridere tutti i giorni, anche per pochi minuti!

Cosa succede al nostro cervello quando pensiamo?

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  Ogni qualvolta viviamo un'esperienza, ascoltiamo una storia o apprendiamo nuove informazioni, milioni di neuroni nel  nostro cervello  si attivano. Questi neuroni creano connessioni sinaptiche tra di loro, dando vita a un “percorso sinaptico“, ovvero un modello di risposta a un nuovo stimolo. Più ripetiamo quel modello di risposta e più il percorso sinaptico lascia un impronta, un pò come quando, camminando sempre nello stesso punto, si forma un sentiero. La ripetizione di modelli di risposta crea le nostre ABITUDINI e il nostro MODO di pensare, reagire, ragionare. i nostri pensieri sono frutto del nostro modo di elaborare le esperienze e le emozioni legate ad esse. E' IMPORTANTE CONOSCERE I PROPRI MODELLI DI PENSIERO, PER MIGLIORARLI E TRASFORMARLI. DOBBIAMO ESSERE PADRONI DELLE NOSTRE EMOZIONI E DEL NOSTRO PENSIERO. IMPOSSIBILE? ASSOLUTAMENTE NO, MA CI VUOLE MOTIVAZIONE, IMPEGNO E IL SOSTEGNO DI UNO SPECIALISTA PSICOLOGO.